La farmacia dei servizi tra i protagonisti di Esc 2016, uno dei più rilevanti congressi medico-scientifici a livello mondiale. Organizzato a Roma dal 27 al 31 agosto dall’European society of cardiology, l’evento ha visto ieri la presentazione dello studio per il monitoraggio remoto condotto nel 2015 dal dipartimento di Cardiologia dell’università di Brescia in collaborazione con Federfarma ed Health telematic network, la società partner di Promofarma per i servizi di telemedicina della piattaforma Digitalcare pharma. Protrattosi per 12 mesi, lo studio aveva lo scopo di valutare l’efficacia del controllo a distanza, in telemedicina, dei pazienti colpiti da evento cardiovascolare (prevenzione secondaria) oppure dei soggetti sani o a rischio (con diabete, ipertensione o dislipidemia, prevenzione primaria).
Il monitoraggio, in particolare, prevedeva rilevazioni periodiche dei principali parametri clinici tramite elettrocardiogramma, misurazione della pressione arteriosa e holter Ecg, da effettuare nelle quasi 2.500 farmacie associate a Federfarma che hanno preso parte al network di Promofarma ed erano state preventivamente equipaggiate. In un anno, così, sono stati effettuati più di 28mila esami (18.087 Ecg, 5.094 Abpm, 5.101 holter, tutti analizzati a distanza dai cardiologi del team) su un gruppo composto da 14.733 donne e 13.549 uomini dall’età media di 57 anni. Nel corso della sperimentazione, i soggetti hanno utilizzato gli strumenti messi a loro disposizione dalle farmacie in occasione dell’insorgenza di sintomi come palpitazioni, sincope o dolore toracico atipico, per testare la risposta alla terapia antipertensiva oppure individuare ipertensione o ipotensione.
«I risultati» commenta Franco Romeo, direttore di Cardiologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e Local press coordinator dell’Esc 2016 «sono estremamente interessanti: nel 19% degli elettrocardiogrammi sono state individuate anormalità del tracciato, nel 43% delle rilevazioni pressorie sono stati individuati trend anormali nelle 24 ore in accordo con la classificazione della European society of hypertension come ipertensione sisto-diastolica, ipertensione sistolica e isolata e ipertensione diastolica isolata. E tra i soggetti sottoposti al monitoraggio holter il 32,8% ha rivelato la presenza di aritmie come fibrillazione atriale, aritmie ventricolari e gravi blocchi atrio-ventricolari; di questi, l’8,1% degli individui era in pericolo di vita». In presenza di anormalità, i soggetti erano invitati a rivolgersi al medico di famiglia o al cardiologo per successive valutazioni; in caso di rischio imminente, invece, i pazienti venivano indirizzati al più vicino Pronto soccorso».
Tra i meriti dello studio, poi, c’è anche quello di avere dimostrato l’apporto che la rete delle farmacie, inimitabile per capillarità e accessibilità, può assicurare a quei programmi di prevenzione primaria e secondaria che richiedono il monitoraggio continuo dei pazienti. «I pazienti» ricorda la presidente nazionale di Federfarma, Annarosa Racca, nel comunicato diffuso ieri dalla Federazione per commentare la presentazione dello studio «possono agevolmente controllare in farmacia, nell’orario più comodo e senza perdite di tempo, alcuni parametri della funzionalità dell’apparato cardiovascolare. Non c’è nessun’altra struttura del sistema che sia in grado di assicurare la stessa reperibilità e capillarità. Il nostro obiettivo ora è far sì che tutto questo venga recepito nella prossima Convenzione con il Ssn». «Studi come questo» commenta dal canto suo il presidente di Health telematic network, Fulvio Glisenti «sono possibili soltanto se le farmacie del territorio sanno fare network. Il futuro della professione e della farmacia dei servizi si gioca su questo terreno».